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Nel 2017 la maggior parte delle aziende assume ancora il personale a partire dal cv, un semplice elenco di esperienze lavorative e formative, più o meno dettagliato, che dovrebbe permettere all’azienda di capire, assieme ad un colloquio spesso interessato alle abilità di self marketing più che alle reali skills, se il candidato fa o meno al caso loro.

Ma è davvero questa la tecnica di reclutamento migliore per attirare in azienda il talento migliore? E non si tratta di una valutazione riduttiva o almeno molto parziale del candidato?

Non è una questione che riguarda solamente le grandi aziende. Per le piccole e micro aziende, che devono contare solo su un basso numero di dipendenti, ciascuno di loro è a maggior ragione un elemento chiave in azienda. Se la comunicazione aziendale è in mano ad una sola persona, non è forse essenziale per l’azienda avere per quel ruolo una risorsa di talento e skills di elevatissimo livello?

In alcuni ambiti le ricerche fortunatamente escono dallo schema del cv e le aziende creano competizioni ad hoc per reclutare il loro dipendente. Questi contest riguardano principalmente la ricerca di programmatori.

Il sito HackerEarth ad esempio è un network di sviluppatori da tutto il mondo. Essi possono partecipare alle sfide che mettono alla prova le loro abilità di programmazione e farsi in questo modo trovare dalle aziende che sono alla ricerca dei migliori talenti. In questo modo loro hanno la possibilità di verificare le competenze dei candidati prima di assumerli.

 

Altri siti simili sono HackerRank, Code Forces e Code Fights.

D’altra parte spetta anche ai canditati trovare il modo per distinguersi dalla massa e far emergere le loro abilità o semplicemente attirare l’attenzione di un recruiter per ottenere poi un colloquio.

Cito ad esempio il caso di Adam, con questo link potete accedere al video di youtube. Un ragazzo disoccupato di 24 anni che per farsi assumere ha comprato un cartellone pubblicitario con su scritto: “I’ve spent my last 500£ on this billboard. Please give me a job.”

Oppure il caso di Nina Mufleh, che per ottenere un lavoro nel settore marketing di Airbnb ha creato un sito web nel quale spiegava quali secondo lei erano i punti su cui Airbnb doveva migliorare, proponendo la sua strategia. Nina non ha ottenuto un lavoro in Airbnb ma ha ricevuto tantissime proposte da altre aziende provenienti da tutto il mondo, ed ha deciso di accettare quella di Upwork, come si legge da un’articolo comparso su Business Insider.

La piattaforma di innovingbiz.com permette di risolvere i problemi di ricerca e selezione personale da un lato tramite la pubblicazione di contest da parte dell’azienda. Ma permette anche a coloro che cercano un impiego di farsi trovare grazie alle loro idee e alle loro proposte pubblicando una o più idee oppure rispondendo ai contest lanciati dalle singole aziende.

Si tratta anche di uno strumento di employer branding che permette all’azienda di dimostrare come per lei siano importanti le reali abilità e potenzialità dei loro dipendenti.

Questo varrà non solo per i programmatori, ma anche ingegneri, social media manager, architetti, designer, e perché non anche addetti al call center ed artigiani. Il contest può consistere anche nello svolgimento di case study e simulazioni, per permettere alle aziende di capire come il candidatosi comporterebbe in alcune situazioni.

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